sabato 14 aprile 2018

Stati Uniti, Seconda metà dell' 800.

Durante l’Ottocento, e in particolare nella seconda metà del secolo, gli Stati Uniti sono protagonisti di una straordinaria espansione territoriale, demografica ed economica che, dopo il primo conflitto mondiale, li porterà a subentrare all’Inghilterra come nazione guida dell’economia-mondo. 
Gli Stati Uniti si pongono all’avanguardia anche per quanto riguarda il progresso tecnologico e quello dell’organizzazione delle imprese.
All’inizio del secolo, gli Stati Uniti dipendono in larga misura dall’importazione di manufatti dall’Europa; le uniche attività di una certa rilevanza sono la cantieristica e la lavorazione del legname.
Le vere basi dello sviluppo industriale americano vengono gettate tra il 1820 e il 1860 e rappresentano la premessa della spettacolare crescita che all’inizio del Novecento porterà al primato economico e tecnologico gli Stati Uniti.
I settori chiave dell’industrializzazione, nella prima fase di questa ascesa, sono: quello tessile, del cuoio, del ferro e dei macchinari. Tra il 1830 e il 1860 il numero dei fusi attivi nell’industria cotoniera quadruplica e la forte crescita di questo settore stimola a sua volta la produzione di macchinari – filatoi, telai – che originariamente venivano prodotti in laboratori artigianali all’interno delle stesse aziende tessili, ma che progressivamente diventano un settore autonomo e specializzato.

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